Portfolio

clip video project

L’autore non usa filmati ma gioca con le sue fotografie, con la grafica, con le immagini delle sue opere attingendo dalla sua vasta produzione artistica. Costruisce le sue clip guidato dalla musica e dal testo, alla ricerca di una sintonia tra immagini e ritmo, raccontando una storia che si apre e si chiude nel tempo di una canzone. Marella Giovannelli

clip senza finalità commerciale, tributo ad autori e interpreti di testi e musica

“ 7 Years ”   – LUKAS   GRAHAM   

“ Risorse umane”

I protagonisti delle immagini della serie “Gente Comune” sono tutti dipendenti di uno stesso Ente pubblico. Oltre questa condivisione, ogni soggetto è contemporaneamente inserito in altri contesti sociali, lavoro, scuola, famiglia, associazioni, gruppi religiosi, politici, sportivi. Esperienze e vissuti, filtrano tra i contesti con modalità in continuo cambiamento. Ad ogni microsistema corrispondono regole, diritti, doveri, abitudini, dinamiche di potere. Queste clip sono la parte attuale di un progetto iniziato per caso nel 2005, quando Polinas fotografa per la prima volta i dipendenti, le immagini servivano all’ufficio “risorse umane” per realizzare i badge delle presenze giornaliere. Osservando quelle immagini piatte come una schedatura, l’autore inizia a lavorare sui singoli individui.

“ DON KAFA” – PEYK

“ coltivare un sogno”

I sogni non sono grandi ne piccoli, e nessuno può fermarli. Tanto più lunga è l’attesa, maggiore è la felicità quando si realizzano, perché viviamo l’inebriante sensazione che l’universo sia dalla nostra parte. A volte migliaia di persone, anche sconosciute tra loro, coltivano contemporaneamente lo stesso sogno, e un giorno si ritrovano in una piazza di una grande città del mondo per difenderlo tutti insieme.

“ ALBERI” – Enzo Gragnaniello e Ornella VANONI

Mi ha sempre incuriosito sapere come un autore sceglie a chi affidare la sua canzone, o un regista il ruolo nel suo film. Da queste rotte che si incrociano può nascere un’amicizia, una sintonia, uno scontro feroce, ma ciò che rende differente una collaborazione artistica dagli altri rapporti professionali è l’esistenza di un attimo in cui le vite si sfiorano, un attimo che lascia una traccia nell’opera. “ Alberi” interpretata nel 1999 da Enzo Gragnaniello e Ornella Vanoni al Festival di Sanremo, conserva intatto nel tempo questo attimo. A me è piaciuta al primo ascolto, e quando ho chiesto ad Elena di tagliarsi a zero i capelli per realizzare le immagini della clip, è stato perché volevo evocare essenzialità, abbandono del superfluo.

“Other people”  – LP

“voltare pagina”
Si può “voltare pagina” cambiando città, lavoro, legandosi o lasciando qualcuno, o semplicemente modificando un’abitudine. Spesso preferiamo rimandare la decisione, anche quando siamo coscienti che da un certo punto in avanti le cose non possono migliorare. Poi un giorno succede qualcosa che da sola renderebbe incomprensibile la nostra reazione, ma “quella goccia salvifica”, unita alle precedenti, si apre un varco, spalanca una finestra, ci dice che siamo giunti a quel limite invisibile che esiste per ogni cosa, e all’improvviso scegliere diventa semplice, naturale, inevitabile.

“Passacaglia” – Franco Battiato

Come nasce un progetto?
Ogni situazione nella quale, per scelta o per caso, ci ritroviamo, può suggerire ipotesi di progetto, siamo noi a scegliere quale idea portare avanti tra le tante che affollano la nostra testa. Seguire l’evolversi di un’idea è come intraprendere un percorso sconosciuto, mentre la vita scorre come sempre, si viaggia, si va al cinema, si guarda la TV, si incontrano amici, si conoscono nuove persone. Procedendo “con le finestre aperte” si intravedono collegamenti, rotte invisibili tra cose e persone, lentamente arrivano nomi, titoli, sequenze, percorsi da indagare, e ci meravigliamo che ogni cosa trova il suo posto dentro al nostro progetto .
Chi ci sostiene ci da forza, chi ci ostacola  ci sprona a migliorare. Personalmente sono sempre più distante dal periodo in cui seguivo le mie passioni, ora comandano le ossessioni.

“Pensa ” – Fabrizio MORO

” il tempo e la giustizia ”
Chi subisce un’ingiustizia la percepisce ancora prima di conoscere i fatti, perché l’ingiustizia arriva prima alla pelle che alla testa, spezza il legame che unisce l’individuo alla società, infrange ideali, tradisce la fiducia riposta su persone e istituzioni. All’improvviso ci si ritrova soli, impreparati a gestire la rabbia, e quei propositi di vendetta che, in alcuni momenti, possono apparire la cura. La strada per ristabilire gli equilibri va cercata, ma può anche arrivare da sola, al tempo giusto.

” Sul filo del discorso” – Maria Lai, Gianni Polinas

Le immagini di questa clip ripercorrono idealmente la genesi dell’ultima opera di Maria Lai “ Orme di legge”, risultata vincitrice del premio Camera dei Deputati per il 150° dell’Unità d’Italia, e dal 2011 collocata nell’Aula dei Gruppi parlamentari di Palazzo Montecitorio a Roma. In alcune foto Maria è ripresa in compagnia dei suoi amici in occasione del suo 92° compleanno, in quella casa nella collina di Cardedu, che lei stessa amava definire: “ un luogo infestato d’arte”. La musica di sottofondo, “Oblivion” di A. Piazzolla, è stata eseguita per questa clip da Antonio Salvatore, violino, e Nina Botta al piano.

“Tutto l’universo obbedisce all’amore” – Franco Battiato Carmen Consoli

“Ave Mama ‘e DEU” – Maria Carta

“ In punta di piedi “
Spesso si misura il successo con la visibilità, mentre l’arte è nel percorso, in ciò che l’artista ha prima immaginato poi realizzato, a piccoli passi, nelle sconfitte, nelle piccole conquiste, anche in quelle che agli occhi altri sembrano insignificanti. Serve tempo, la giusta distanza per comprendere un percorso. Maria Carta ci ha lasciati nel 1994, i suoi estimatori forse si rammaricano del fatto che non viene ricordata quanto merita, ma chi l’ha conosciuta nnon l’ha dimenticata, e chi la scopre oggi intuisce al primo ascolto che la sua voce è senza tempo. Maria è già nella storia della sua terra, la Sardegna, e il silenzio intorno alla sua figura si fa straordinario, rispettoso, non è indifferenza, anzi prepara il terreno per il suo ritorno.

“Madre Terra” – Tazenda & Francesco Renga

“Sardi di ieri e di oggi ”
In Sardegna, la trasmissione orale delle storie e della sapienza, unita alla ripetizione dei gesti, ha portato sino a noi una cultura partita da lontano. I sardi di oggi sono ciò che resta di tutte le genti che nei millenni si sono avvicendate nell’isola, lasciando tracce nei suoni, nei riti, nella cucina, nella lingua. Identificarsi solo con la civiltà nuragica, può essere suggestivo, ma non corrisponde alla vera storia dell’isola. Grazie al fascino dei siti archeologici, e alle recenti scoperte, tanti sardi riscoprono la propria storia, ma la cosa di cui una Terra, in qualunque angolo, ha più bisogno, è di persone che ne rispettino il territorio e l’ambiente. Alla Terra non importa se a difenderla è chi vive in quel luogo da generazioni, o un turista di passaggio.

“Summer of Love” – U2

La clip di Polinas è strettamente legata all’incontro con la canzone degli U2, intitolata proprio “Summer of love”, come “Summer of love” era stata definita l’estate del 1969, culminata con il concerto di Woodstock, manifestazione imprevedibile e irripetibile, in quanto non si è trattato solo di un evento musicale, ma culturale e politico. Il lavoro di Polinas si può sintetizzare con l’immagine di un cuore che tiene al centro un germoglio, e una frase: “anche se il mondo non è cambiato da allora, per la prima volta nella storia, una generazione di giovani di varie nazionalità, ha immaginato un mondo senza confini, libero da guerre. Quel sogno resta: è come un seme nascosto”. Marella Giovannelli

” Back To Black”  – Amy Winehouse ” Back To Black”

La vita di alcuni artisti è stata molto breve, e nonostante questo, sono riusciti ad imporsi con il loro talento, a lasciare un segno nella storia della musica, del cinema, dell’arte. Vanno via come se, in poco tempo, avessero esaurito il loro compito. Questa può essere la parte poetica della loro storia, ma c’è una vita oltre un grande successo. In Back to Black viene spontaneo fondere la storia di un’artista di successo con quella di una ragazza come tante altre.

“Aggiungere la parola ARTE al proprio nome, può risultare presuntuoso, ma lo ammetto, mi piace l’idea di realizzare un giorno anche una sola opera d’arte, se non ci riuscirò, averci provato, un po’ seriamente un po’ per gioco, sarà stato il mio modo di attraversare la vita.”